Mancano pochi giorni all’inizio ufficiale della primavera. Riesco, però, già ad assaporarne i profumi e a goderne i colori. Il cielo azzurro, il sole tiepido, le strade ammantate di petali. Che spettacolo assistere giorno dopo giorno al lento risveglio della realtà che ci circonda.
È tempo di rinascere!
Ieri sera ho incontrato una mia cara amica dopo lungo tempo. Una cena che si è protratta per ore, a parlare, e parlare per davvero. Raccontarsi tutto, condividere gli stralci più importanti della propria vita. In realtà, mi sono presentata un po’ titubante all’incontro, nel timore di trovarmi di fronte ad una ragazza entusiasta con una vita quasi perfetta. Dall’altra parte, invece, io, nella mia fragilità e nella mia incertezza. Beh…inutile dire che non è stato così. O meglio, sì: lei è davvero felice e slanciata verso ogni circostanza della sua nuova vita. Solo guardandola negli occhi le si poteva leggere chiaramente quanto fosse positiva e affamata di bellezza. Ma, questa sua gioia, non mi ha fatto sentire più piccola. Al contrario, mi ha ridestata. Mi ha, oserei dire, contagiata. E allora ieri sera tutto ha acquisito un nuovo significato.
A volte la realtà è troppo dura per accoglierla e quando ci colpisce fa male e ci butta a terra. Allora noi nascondiamo tutto sotto il tappeto: paure, responsabilità, insicurezze. Cancelliamo i nostri sentimenti, anestetizziamo i nostri dolori, addormentiamo tutto quello che non si sposa con i nostri desideri. Ma se rimuoviamo il dolore, rimuoviamo anche la vita. E invece di cancellare quel dolore, invece di chiederci perché stiamo soffrendo, dobbiamo domandarci cosa ci facciamo con quel dolore. Cosa ci facciamo con quello che ci sta succedendo. Perché niente della nostra vita deve andare sprecato. Niente deve andare perso.
Marta