Quel vuoto non si riempie facendo.

Va reso fertile,

in modo che possa ospitare

la nostra piena vitalità.

Invece che continuamente fare,

possiamo fermarci,

prendere del tempo,

accogliere connessioni vere,

senza dover trovare sempre un modo

per riempire ogni istante.


Durante la giornata

come trottole giriamo sui noi stessi

correndo tra un impegno e l'altro,

facendo e disfando,

schiavi di routine e to-do lists.

illudendoci di essere in movimento

quando in realtà ruotiamo intorno allo stesso punto.

Quel vuoto che sentiamo

non si riempie facendo,

ma vivendo.

Che la vita non sia un vuoto da riempire,

ma uno spazio fertile.



Marta

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